La storia di Caltanissetta affonda le proprie radici al IV millennio a.C., come dimostrano i reperti risalenti all’età del bronzo e i sepolcri a camera scavati nella roccia ritrovati a Sabucina e a Gibil Gabib, insediamenti attribuiti alle popolazioni dei Sicani, entrambi conquistati dalla colonia greca di Gela intorno al VI secolo a.C. per poi finire sotto il dominio di Akragas (attuale Agrigento) Tracce di epoca romana sono ravvisabili in alcuni reperti (tra cui un busto dell'imperatore Geta) ritrovati nelle tombe a fossa di contrada Lannari, ai piedi del colle di Sabucina. ma anche nell'attuale Abbazia di Santo Spirito, antico avamposto militare romano, successivamente trasformato in granaio e poi in abbazia in età normanna.
Tuttavia le prime tracce documentali sulla città si hanno a partire dal 1087, quando il Conte Ruggero il Normanno strappa agli arabi il "castello delle donne" (l'attuale castello di Pietrarossa), che venne da lui infeudato a vari membri della sua famiglia. Sotto la dominazione sveva, l'imperatore Federico II erige la chiesa di Santa Maria degli Angeli a parrocchia cittadina in sostituzione dell'Abbazia di Santo Spirito. Gli Aragonesi elevano la città a contea per la famiglia Lancia, dai quali nella prima metà del XIV sec. l’ebbero gli Aragona, duchi di Randazzo. Nel 1407 la città passò poi sotto il dominio dei Moncada di Paternò, che dura ininterrottamente fino al 1812, anno dell'abolizione del feudalesimo in Sicilia. È durante la dominazione dei Moncada che vengono realizzate numerose opere pubbliche, come quella importantissima del ponte Capodarso per collegarla alla vicina Castrogiovanni (odierna Enna), nonché la costruzione di diversi edifici civili e religiosi, come il barocco Palazzo Moncada (mai completato), la Cattedrale di Santa Maria la Nova con gli affreschi del fiammingo Borremans e la Chiesa di Sant'Agata al Collegio, sede cittadina dell'Ordine gesuita.
Stemma dei Moncada.
Nel 1816, sotto i Borbone, Caltanissetta venne elevata a capoluogo di provincia e, per questo motivo, rifiutò di partecipare ai moti antiborbonici del 1820, subendo perciò le rappresaglie degli insorti che la saccheggiarono. Partecipò però attivamente ai moti del 1848 e del 1860, accogliendo festosamente Garibaldi e i Mille e venendo dunque annessa al Regno d'Italia. In questo periodo, Caltanissetta vive un intenso boom dell'industria mineraria legata all'estrazione dello zolfo, tanto da fargli guadagnare l'appellativo di "capitale mondiale dello zolfo", che da un lato determina prosperità economica ma dall'altro produce numerose vittime tra i lavoratori delle miniere (i cosiddetti "zolfatai"), costretti a lavorare in condizioni precarie e disumane.
Nel 1943 Caltanissetta subì pesanti bombardamenti da parte degli anglo-americani, che provocarono centinaia di vittime. Il secondo dopoguerra si caratterizza soprattutto per la crisi irreversibile dell'industria zolfifera, che culmina con la chiusura definitiva di tutte le miniere del circondario completata alla fine degli anni 1980. È proprio nell'immediato dopoguerra che però Caltanissetta conosce una vivace rinascita culturale impressa dalla presenza di valenti intellettuali quali Salvatore Sciascia, Leonardo Sciascia, Vitaliano Brancati, Rosario Assunto, Luigi Russo ed altri, tanto da fare guadagnare alla città l'appellativo di "Piccola Atene". Nonostante ciò, Caltanissetta deve fare i conti con la diffusa disoccupazione (che si stabilizza negli anni '70 per poi aggravarsi nuovamente alla fine del decennio successivo)[ e con le piaghe del clientelismo e della speculazione edilizia, che modificherà drasticamente il volto della città con l'edificazione di nuovi quartieri e zone residenziali, determinando così il progressivo abbandono del centro storico. Nel 1999 la città ottiene una triste ribalta nazionale a causa dell'attentato mortale al sindaco Michele Abbate ad opera di un balordo squilibrato.
A partire dai primi anni 2000, a fianco del fenomeno sempre crescente dell'emigrazione di molti nisseni verso altre città italiane o l'estero, si è registrato un forte incremento degli stranieri, soprattutto dall'Africa subsahariana, anche a causa della presenza del CARA di contrada Pian del Lago, uno dei più grandi d'Italia che accoglie centinaia di richiedenti asilo provenienti da quei Paesi.
(Source: https://it.wikipedia.org/wiki/Caltanissetta)
History in English: https://en.wikipedia.org/wiki/Caltanissetta
Histoire en Français: https://fr.wikipedia.org/wiki/Caltanissetta